martedì 22 marzo 2011

Una carriola di disegni in una serata di immagini, bilanci, musica e circo...


VENERDI 25 MARZO
a partire dalle ore 21,00
PRESSO IL RISING LOVE
(VIA DELLE CONCE, 14 – Metro Piramide ROMA)
“UNA CARRIOLA DI DISEGNI”
A 2 ANNI DAL TERREMOTO DEL 6 APRILE IN ABRUZZO
Portatevi la penna: nel corso della serata si raccoglieranno le firme per la legge di iniziativa popolare scritta dai cittadini Aquilani per la ricostruzione - info: http://www.anno1.org/
In collaborazione con
Consorzio Città dell'Altra Economia
A.I.Li.Co.S.
Rising Love
ORE 21.00
Esposizione di disegni realizzati direttamente a L’AQUILA "sul campo", dal progetto UNA CARRIOLA DI DISEGNI, ideato e coordinato da Marco Preziosi, con l'appoggio dell'Assemblea Cittadina de L'Aquila, a testimonianza e denuncia della drammatica situazione nella città e nelle altre zone colpite dal sisma del 6 Aprile 2009:
Seguono proiezioni e interventi di carattere informativo e documentaristico, per non dimenticare, mai, una situazione di estrema emergenza per le popolazioni colpite, che è tutt'ora gravissima, nonostante non faccia più notizia su giornali e televisioni.
ORE 22.00
PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO:
"Radici - L'Aquila di cemento"
Regia di Luca Cococcetta www.lucacococcetta.it
Sceneggiatura di Daniela Braccani, Luca Cococcetta, Bonifacio Liris, Iginio Tironi
Visual di Carlo Nannicola.
Durata: 36'
In collaborazione con TvUno e con Laquila99.tv.
“Un documentario incentrato sul tema della “sostenibilità”. La questione ambientale, urbanistica, sociale, psicologia e legale nel post terremoto dell'Aquila. Una indagine sul concetto di città e sulla forma che assume dopo un evento improvviso di “frattura temporale” come è stato quello del sisma del 06 aprile 2009, sulla generazione di “nuove periferie” secondo un modello “decentralizzante” sempre più in conflitto sia con la Città Storica sia con i Centri Minori.
L’impatto psicologico e sociale che il sisma ha avuto sulla popolazione coinvolta. Il pericolo delle infiltrazioni della malavita nella realizzazione delle opere di costruzione e ricostruzione degli edifici. Infine la necessità della trasparenza nei procedimenti decisionali amministrativi, della partecipazione della cittadinanza ai processi che riguardano la pianificazione del territorio e della condivisione delle
scelte.”
Sarà presente il regista

con il contributo di A.I.Li.Co.S.
associazione italiana per la libera comunicazione sociale

a seguire, dale ore 22.30
THE REGGAE CIRCUS **special EARTHQUAKE edition**
Per il programma musical/circense completo fare riferimento a http://www.facebook.com/event.php?eid=159283687458505
In collaborazione con
Consorzio Città dell'Altra Economia
A.I.Li.Co.S.
Rising Love

"IL BUCO NERO" - di Giuseppe Caporale - Garzanti

Nel buco nero dell'Abruzzo


Fonte: DARIO PAPPALARDO - la repubblica

Martedì 22 Marzo 2011

L´inchiesta di Giuseppe Caporale sul terremoto del 2009

 

   Sulle cartine appese nelle aule delle scuole non si vede, ma in Abruzzo c´è un buco nero.

Un vuoto formatosi il 6 aprile 2009, alle 3.32, con il terremoto che ha ucciso 309 persone,
trasformato 80 mila abitanti in profughi, polverizzato L´Aquila e altri 56 comuni. È "Il buco nero"
che dà il titolo al libro di Giuseppe Caporale (Garzanti, pagg. 200, 14,50), che ricostruisce nonsolo quei giorni apparentemente lontani, spariti dai servizi nei tg, ma anche il prima e il dopo.
Quello che si poteva fare per prevenire e quello che non si è fatto poi.

Perché Caporale, che ha raccontato su Repubblica le cronache dal sisma, apre i cassetti dei dossier, delle vecchie perizie lasciate a ingiallire. Bussa alla porta del professore di Scienze delle costruzioni che conosce il motivo di ogni crollo, a quella del magistrato che indaga sulla Commissione Grandi Rischi e del sismologo che aveva previsto tutto. Per almeno quattro mesi precedenti al disastro, la terra ha tremato senza che Protezione Civile approntasse un piano di prevenzione e un´evacuazione. «Tutti sapevano», scrive l´autore. Tutti sapevano della fragilità degli edifici del centro storico aquilano e dei paesini intorno, delle carenze strutturali della Casa dello studente, dell´ospedale San Salvatore senza agibilità. Questo prima. Ma il peggio, forse, doveva ancora arrivare. Per buona parte del libro, Caporale fa il punto sulla macchina del dopo catastrofe: le mani sul terremoto. Quella rete "gelatinosa", di appalti irregolari e abusi che vede la Protezione civile come principale, negativa protagonista. L´Abruzzo diventa il laboratorio "esemplare"dell´Italia degli ultimi anni, dove si sperimentano a tempo di record nuove forme di corruzione e dove l´emergenza diventa un lasciapassare per scavalcare etica e leggi. È un sistema chetocca il punto più basso della sua rappresentazione con le risate intercettate del direttore tecnico dell´impresa Opere Pubbliche e Ambiente Spa, Francesco Maria De Vito Piscicelli che la notte stessa del sisma, ghigna al telefono pensando ai possibili profitti.

Accanto all´inchiesta, però, Caporale propone anche squarci di umanità. Francesca, che vuole disegnare L´Aquilacome i colleghi architetti e alcuni disegnatori, che – scortati dai vigili del fuoco – si muovono tra quello che resta con matite e taccuino. E poi il "popolo delle carriole" che, una domenica di febbraio 2010, con i caschetti in testa raccoglie cumuli di macerie da portare via. «Mi venne da piangere, ma non ci riuscii nemmeno quella volta», annota il giornalista, che impronta tutto il suo racconto al rispetto del dolore dei cittadini abruzzesi e al pudore dei propri sentimenti. Secondo il rapporto di Legambiente, L´Aquila e gli altri 56 comuni saranno liberi dalle rovine nel 2079.

lunedì 21 marzo 2011

Una carriola di disegni a Lisbona

Gli Urban Sketchers si incontreranno a Lisbona dal 21 al 23 luglio prossimo per il secondo simposio internazionale, tre giorni di workshop con disegnatori da tutto il mondo. Il mio piccolo contributo sarà una presentazione sull'esperienza dell'Aquila come reportage disegnato collettivo. Spero di raccogliere altri disegni in un prossimo appuntamento primaverile.

martedì 1 marzo 2011

Homeless


La casa non l’hanno persa solo gli umani: la zona rossa è percorsa da aquilani a quattro zampe che annusano i ricordi della vita di prima del sisma.

Ogni tanto uno di loro ci affianca e fa un pezzo di strada con noi, guardandoci da sotto in su come per valutare se potremmo essere un nuovo branco di cui valga la pena far parte…

Ci guardano disegnare un po’, poi spariscono nei nuovi percorsi che crolli e puntelli hanno disegnato nel centro storico, o raggiungono gli altri randagi in giro per la città.

Questo si era trovato un posticino tranquillo in Piazza Duomo, a ridosso di un angolo della facciata della Chiesa delle Anime Sante.