domenica 17 aprile 2011

Teatro Biblioteca Quarticciolo

 La “Carriola di disegni” sarà presente a questo evento con Angela Maria Russo invitata a leggere alcuni dei suoi interventi scritti sul blog della Carriola.

Teatro Biblioteca Quarticciolo
Via Castellaneta 10 - Roma
21 aprile 2011 - dalle ore 19,00
ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili


Storie minime
foto Gustavo João de Andrade Vicente e Ilaria La Corte per la post-produzione


Serata di lettura condivisa

un'idea di Sabina de Tommasi realizzata con Massimo Talone

Da quando siamo entrati in dirittura dei 150 anni dell'Unità d'Italia, abbiamo ricominciato tutti ad interessarci alla storia, a studiare e ripassare la storia, a dolerci di non saperne abbastanza; a ripensare alla storia studiata e a quella vissuta e ascoltata.

La Storia studiata a scuola è quella dei condottieri e degli eroi.

Poi c'è la Storia raccontata dai nonni; e dagli artisti che in questi anni l'hanno amplificata e un po' riscritta a modo loro (Celestini, Paolini, Baliani, Enia, Vaselli, Cipiciani, e tanti altri).

Poi ci sono le storie di tutti i giorni, le paure e gli eroismi quotidiani, gli incanti, gli incontri, con gli appuntamenti della storia. Raccontati anche da scrittori improvvisati, ma efficaci, in centinaia di volumi.

Cosa ho fatto quando il primo uomo ha toccato la Luna? dove ho visto la partita che ha consacrato l'ltalia campione del mondo? dov'ero mentre attentavano a Borsellino??

Come eravamo. Perché in come eravamo c'è anche un po' di quello che saremo.

L'incontro è seguito da Fusoradio.net, una radio web che lo manda in diretta e lo registra, in modo che sia scaricabile in podcast e quindi riascoltabile sul computer o con un lettore mp3.


giovedì 14 aprile 2011

10 aprile 2011

una scritta anonima su un muro di fronte alla chiesa di S. Silvestro.

faccio mio questo pensiero e aggiungerei alla piazza tutto il resto della città.

mercoledì 6 aprile 2011

Due anni ed è tutto come il 6 aprile 2009

L'Aquila, la notte del ricordo. 
In 18mila piangono le vittime del sisma
La fiaccolata organizzata dalle associazioni dei familiari delle vittime ha fatto brillare il cuore della città.
Migliaia di persone, in silenzio, hanno ricordato i 309 morti nei crolli provocati dal terremoto del 6 aprile 2009.
di PIERA MATTEUCCI

L'AQUILA - Buio, silenzio e cielo pieno di milioni di stelle. Il tremore di migliaia di fiammelle che accende di rosso fuoco il cuore ferito dell'Aquila. 309 rintocchi e 309 nomi: gli aquilani alle 3.32 si fermano per il secondo anno a ricordare chi, a causa del sisma del 6 aprile 2009, non c'è più. Come l'anno scorso un lungo corteo è partito dalla Fontana Luminosa per percorrere senza rumore le strade intorno alla zona rossa.
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3.32, rintocchi e lacrime. Il primo suono sordo della campana della Anime Sante è un colpo al cuore per tutti. E durano tantissimo i 309 rintocchi dedicati alle vittime del sisma. Piazza Duomo, che da due anni non sente più i rumori di una vita normale, sprofonda in un silenzio ancora più immenso, interrotto solo da qualche singhiozzo: sembra che la gente trattenga perfino il respiro per evitare qualsiasi suono. Poi la lista dei nomi di coloro che non ci sono più chiude la lunga notte dedicata al ricordo.



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www.repubblica.it

Via Sturzo


Dopo due anni ci mancavano solo i falsi terremotati a raccontarci in tv come gli Aquilani vivano felici nella loro bella città perfettamente ricostruita, tranne i soliti pochi lazzaroni che preferiscono mangiare e bere a spese dello Stato...
Io all'Aquila ho visto una situazione ben diversa e poche zone la esemplificano meglio di Via Luigi Sturzo, dove le case sventrate dal terremoto espongono ai passanti resti di esistenze quotidiane: venature dei legni dei mobili buoni del salotto, soffitti dipinti di bianco e celeste, una tendina bianca ancora a velare, dopo tutto questo tempo, una finestra divelta, ma col vetro incredibilmente intatto.

venerdì 1 aprile 2011

da La Repubblica del 1 aprile 2011

Dall'indagine Microdis - L'AQUILA - finanziata dalla Comunità europea e realizzata dalle università di Firenze, delle Marche e de L'Aquila.
Con quindicimila contatti si è scoperto che:
 per il 71% degli aquilani "la comunità è morta assieme al terrremoto"
che il 68% vorrebbe lasciare la propria abitazione attuale
che il 43% della popolazione soffre di stress, una percentuale che arriva al 66% nelle donne
che il 73% denuncia una "totale mancanza di posti di ritrovo per la comunità"
che il 50% denuncia l'assenza di servizi essenziali.