venerdì 30 settembre 2011

La Carriola sul Fatto

Il Fatto Quotidiano - 30/09/2011
Oggi Il Fatto Quotidiano ha dedicato due pagine a L'Aquila e al silenzio che la sta avvolgendo piano piano. Gli articoli gridano forte e sollevano grandi interrogativi. Il giornale ha deciso di far vedere la città attraverso gli occhi e i fogli degli urban sketchers della Carriola di Disegni. Grazie alla redazione e a Chiara Paolin, la giornalista che ha firmato il pezzo sull'ultima cricca venuta a galla, ci è venuta a cercare e ha scelto le immagini.

mercoledì 28 settembre 2011

La carriola alla Perdonanza

Foto di Patrizia Tocci

Foto di Patrizia Tocci

Foto di Antonio Gasbarrini

Foto di Antonio Gasbarrini


Foto di Patrizia Tocci



Nelle foto di Patrizia Tocci e Antonio Gasbarrini la mostra dei disegni della carriola realizzata dai cittadini dall'Assemblea Cittadina dell'Aquila durante la Festa della Perdonanza. 
Insieme a tanta gente onesta e buona, ma anche a gente improponibile, personaggi equivoci e inetti, sciacalli... anche i nostri disegni hanno "sfilato" a L'Aquila nella settimana della Perdonanza 2011, dal 23 al 29 Agosto scorso. Non sono passati per la Porta Santa di Collemaggio perché non avevano niente da farsi perdonare, sono stati nella loro casa del Tendone di Piazza Duomo. Chi racconta non ha niente da farsi perdonare (o quasi).


Assemblea Cittadina in Piazza Duomo, L’Aquila

COMUNICATO STAMPA

ZONAROSSART 


A L’Aquila, nel tendone in Piazza Duomo, prenderà il via alle ore 10 di domenica 21 agosto – con l’inaugurazione della mostra itinerante “Una carriola di disegni” – l’iniziativa culturale di controinformazione estetica  ZonaRossART organizzata e promossa dall’Assemblea cittadina. È il sottotitolo a chiarire la filosofia di fondo della proposta complessiva: “Per incontrare da vicino la città distrutta e conoscere l’esilio degli aquilani che le Istituzioni occultano”.
La mostra (la cui anteprima era stata già proposta il 25 e 26 giugno scorso), racconta visivamente con un centinaio di disegni realizzati a più riprese ed in loco dagli Urban Sketchers in varie zone rosse del centro storico dell’Aquila, lo stato d’estremo abbandono in cui ancor oggi si trovano case, palazzi, monumenti, vie, vicoli, le cui non-rimosse macerie sono un terribile atto d’accusa nei confronti delle ingiustificabili responsabilità di rissose Istituzioni sul mancato avvio della ricostruzione – a circa due anni e mezzo dal sisma – all’interno delle mura medioevali.
Carriola, caschetto e fogli di disegno sono diventati così il logo del gruppo costituito da artisti operanti in varie parti d’Italia i quali sul blog  http://unacarrioladidisegni.blogspot.com (visitato da circa 14.000 internauti di una cinquantina di Paesi),  hanno poi inserito le immagini create di getto nei loro taccuini, accompagnate spesso da frasi, riflessioni, poesie. La mostra, a cura di Antonio Gasbarrini e con la consulenza museale del Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea “Angelus Novus” dell’Aquila, è documentata da un pregiato Portfolio riproducente una quarantina di tavole..
La mostra resterà aperta tutti i giorni, dal 21 al 31 agosto (orario d’apertura:  10-12,30 / 17-21).

Saranno inoltre le proiezioni dei video “Mi fa male” (20’) e “RADICI. L’Aquila di cemento” (60’) – con la direzione e la regia di Luca Cococcetta – a far rivivire i momenti più esaltanti della non sopita epopea del Popolo delle carriole e della parallela distruzione del tessuto umano e civico d’una intera città causato dalle scelte speculative attuate con la dissennata quanto costosissima costruzione dei 19 insediamenti-dormitorio in cui stanno sopravvivendo, alla meno peggio, oltre 14.000 aquilani.
Le due video-proiezioni della durata di circa 1 ora e mezza, saranno effettuate nei giorni 21-22-23-30-31 agosto dalle ore 21 alle 22,30.

L’esplosione della cosiddetta “creatività sismica” registrata in città è, infine, attestata dalla concentrata mostra dei “Libri in carriola” pubblicati dopo il terremoto e da una serie di t-shirt, le cui scritte ed immagini controcorrente (per tutte la carriola trasportante un gigantesco cuore vibrante, di Staino) hanno cadenzato i vari momenti della lotta identitaria condotta fino ad oggi dai cittadini aquilani per l’affermazione dei loro sacrosanti diritti negati. Uno dei mille esempi in tal senso, è la  farsesca vicenda governativa della restituzione a dicembre di un’intera annualità delle tasse sospese e il loro mancato abbattimento, così com’è già avvenuto e sta ancora avvenendo per altri cittadini italiani colpiti da calamità naturali.  

mercoledì 21 settembre 2011

Fotografie di Antonio Di Cecco


Vorrei segnalarvi questo interessante evento fotografico inserito nel festival della fotografia di Roma che mostra lo stato dei paesi intorno all'Aquila.

Sono trascorsi più di due anni dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009. È tanto? È poco? Sembra passato tanto tempo se si pensa al G8, all’occupazione in stile militare della Protezione Civile, al programma CASE trionfalmente annunciato e in qualche modo portato avanti, alle inchieste giudiziarie, all’insieme di proclami, immagini, dichiarazioni. Poco, molto poco tempo è passato per chi all’Aquila e nei paesi della valle continua a vivere e che ricorda quella notte e tutto quello che successo da lì in poi come una catena ininterrotta di fatti divisi tra un “prima” e un “dopo”.
I (pochi) turisti che visitano la bellezza ferita dell’Aquila e dei dintorni sono alla ricerca di foto spettacolari, di grandi crolli, ma trovano solo tubi Innocenti e silenzio. Non suona troppo retorico dire che Antonio Di Cecco è riuscito a fotografare il silenzio? È questo il primo dato che il bianco e nero severo e scavato di queste fotografie rivela. Poi le case abbandonate di Paganica e degli altri centri minori che mostrano il contrasto tra modernità e il mondo rurale d’origine. Le foto degli avi alle pareti ricordano un mondo antico ma che è appena di ieri. La modernità ha modificato il senso di appartenenza ai luoghi: non ci sono più bestie da accudire, resta forse qualche orto e pochi vecchi che resistono. Chi vince, per ora, è la natura che ritorna prepotente ad occupare le case, le vie, le piazze, alterando antichi equilibri. Il valore di queste fotografie è che sono una denuncia implicita, non esibita, di quello che non è stato nemmeno iniziato e che invece bisogna compiere. Questo è e sarà il compito di uomini di buona volontà e di profonda ostinazione come Antonio Di Cecco. E anche il nostro.


Alberto Saibene, Milano settembre 2011

martedì 13 settembre 2011

San Vito osserva.....


Questo disegno è stato realizzato mentre si stava svolgendo un "sontuoso matrimonio" alla fontana delle 99 cannelle. La chiesa guarda la fontana, una chiesa abbandonata a se stessa con tanto di telone svolazzante divelto dal vento. Quando il vento alza il telone appare sulla sinistra una meridiana incisa nel marmo.
Miseramente acconciata non regge il confronto con i marmi e l'acqua scintilllante di quello spazio imbellettato che è stato vietato ai visitatori.

Sulla piazza centrale


E' un lampione imbrigliato da tanti cavi e fili; a giugno era in questo stato.
Spero sia stato liberato dalle catene che lo sovraccaricano.

giovedì 8 settembre 2011

La fontana

Piazza S.Maria di Paganica è una piccola parte della "zona rossa " che è stata riaperta.
A ottobre 2010 mi ci ero fermato a disegnare la antica fontana che orna il lato ovest della piazza, circondata da transenne e pezzi di impalcature.


La chiesa aveva perso tutta la volta e quasi tutta la cupola, si stavano montando delle grandi capriate metalliche per sostenere una copertura temporanea, una parte era già in opera mentre altre occupavano la piazza trasformata in cantiere.


A giugno 2011 la piazza è sgombra e la copertura provvisoria della chiesa completata, tanto che la piazza è stata riaperta, anche se tutte le facciate dei palazzi intorno sono ingabbiate da travi e sostegni di ogni tipo.


La fontana ha ricominciato a regalare ai cittadini (e ai visitatori muniti di sketchbook...)
la sua freschissima acqua, una benedizione in quella calda e assolata giornata di giugno.