martedì 5 giugno 2012

Un portone qualsiasi (censurato)


Di porte e portoni ne abbiamo raccontati tanti in giro per L'Aquila, scassinati, incatenati, puntellati, come questo. Sono un po' il simbolo di cosa significa non poter tornare a casa, sono l'ingresso in qualcosa che non c'è più, per ora. Almeno.
Questo non era particolarmente puntellato, non aveva nemmeno la solita inutile catena sulla maniglia, che dovrebbe impedire agli sciacalli di portare via i resti delle vite passate. 

Mi ha colpito la tabella dei lavori. 
Mi soffermo su un nome. 

La "ditta", o chi per lei, incaricata dei lavori di ristrutturazione di questo palazzo andrà a giudizio per dei crolli della notte del 6. Con i morti. 
Ho censurato nomi e luoghi, perché pare siano anche incazzosi e dalla querela facile. Comunque chi conosce un po' di "storia moderna" dell'Aquila sa di cosa parlo, per gli altri... quando ci vediamo vi mostro il taccuino e vi racconto la storia completa, che è molto più lunga. E' brutta. E' tipica Italiana.